Il mio editoriale per il Corriere di Bologna-Corriere della Sera
Meretrici, prostitute, donnacce. Le parole contano, pesano. Come pietre. Meglio sarebbe per chiarezza chiamare le donne che vendono il proprio sesso sulle strade della città e del nord-est, con il vero nome: schiave. Ma come canta il poeta Guccini “di certe cose non si è mai parlato”. Perché in fondo Bologna oltre che la sedicente “più progressista” è anche molto ipocrita, provinciale, e spesso mette la testa sotto la sabbia. Altrimenti non si spiegherebbe il silenzio della politica, l’afonia del femminismo reattivo a ogni violazione delle desinenze sulla carta intestata e nei protocolli. La sostanza parla chiaro. Migliaia di giovani donne rapite, frutto della tratta sulla rotta balcanica e su quella africana, oggetto di violenze, ricatti e prigionia. Gettate in mezzo alla strada a soddisfare i pruriti borghesi dei maschi metropolitani e del proletariato in cerca d’evasione da sé stesso.
Leggi tutto “Bocca di rosa non abita a Bologna”