Il mio editoriale per il Corriere di Bologna-Corriere della Sera di oggi
Undici morti e quasi sessanta feriti. Il bilancio dell’assalto delle camicie nere fasciste decreta la strage di Palazzo d’Accursio, nel tentativo di bloccare l’insediamento della giunta socialista, visata come pericolo rosso dalla borghesia e dagli agrari. È il 1920, prodromo alla famigerata marcia falangista sulla capitale e Bologna è antesignana del nuovo corso politico. Lo sarà altre volte nella storia politica italiana fino alle recenti vicende. Il tentativo del giovane Anteo Zamboni di eliminare il Duce e il cruciale contributo alla Resistenza e alla Liberazione; le idee di Dossetti, la giunta Dozza e la sua “febbre del fare” che tanto contribuì alla rinascita del dopo guerra.
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